Sala 5

1950 – 1960

Contemporaneamente, veniva chiarito negli aspetti essenziali il meccanismo chimico della polimerizzazione e della copolimerizzazione, studi che culmineranno nel 1954 con le scoperte di Karl W. Ziegler e di Giulio Natta sui catalizzatori di polimerizzazione dell’etilene. In quello stesso anno Natta e i suoi collaboratori del Politecnico di Milano e della Montecatini ottennero con quei catalizzatori una classe di polimeri altamente cristallini che furono chiamati isotattici, perché caratterizzati dalla presenza di lunghe sequenze di unità monomeriche aventi la stessa configurazione.

Uno di questi polimeri è il polipropilene, sviluppato e prodotto industrialmente per la prima volta nel 1957 nello stabilimento Montecatini di Ferrara. Il polipropilene – commercializzato da Montecatini con il marchio Moplen – si rivelò subito un polimero di grande importanza industriale e la sua produzione aumentò rapidamente in tutto il mondo, particolarmente negli Stati Uniti – nonostante alcune controversie legali in merito alla priorità dell’invenzione – in Giappone, in Gran Bretagna e, ovviamente, in Italia.

Il loro lavoro di ricerca sui polimeri farà ottenere a Natta e Ziegler il Premio Nobel per la Chimica nel 1963.

Nel frattempo un nuovo materiale plastico era stato sviluppato in quegli anni: il cloruro di polivinile. Va a sostituire l’Ebanite e la Gommalacca per i dischi fonografici, viene utilizzato per spazzolini da denti, volanti per auto, confezioni per cosmetici e alimentari, scatole portasigarette, tessuti impermeabili spalmati.

L’utilizzo poi dilaga: tubi per edilizia e condotte d’acqua, serramenti e tapparelle, rivestimento di cavi, tettarelle, giocattoli, abbigliamento impermeabile, guanti chirurgici, articoli tecnici e migliaia di altre applicazioni.

Quella delle resine viniliche è una storia da manuale che testimonia la tenacia e l’ostinazione richieste ai ricercatori per arrivare al successo. Fu E. Baumann, nel 1872, a studiare il processo di polimerizzazione del cloruro di vinile e a mettere in luce l’importanza del prodotto termoplastico che si poteva ottenere.

Tuttavia bisognava attendere l’approfondimento delle conoscenze sulla sintesi del cloruro di vinile ad opera del tedesco F. Hatte e del meccanismo di polimerizzazione ad opera del chimico russo Ivanovic Ostroislenski (1880-1939), prima di poter avviare la produzione industriale dei polimeri vinilici.

Nel 1927 l’americana Union Carbide Chemicals produsse i primi copolimeri cloruro-acetato di vinile che vennero però fabbricati su scala industriale soltanto a partire dal 1939.

La crescita del settore plastico fu sorprendente, soprattutto nel corso degli anni Cinquanta.

Nascevano centinaia di nuove applicazioni, grazie alla disponibilità industriale di polistirolo (cristallo ed espanso), polietilene (per sacchetti e casalinghi stampati) e fibre poliestere. I cubetti di LEGO, nati nel 1958, insegnavano a grandi e piccoli un nuovo modo, creativo e sicuro, di giocare.

Alcuni pezzi esposti